21 dicembre 2011

LO HOBBIT e THE DARK KNIGHT RISES - TRAILER UFFICIALI


Il 2011 è agli sgoccioli ma le sorprese non sono ancora finite. Infatti quest'anno il buon vecchio Santa Claus ha voluto esaudire i desideri dei cinefili di tutto il mondo regalandoci i teaser trailer dei 2 film più attesi del 2012...

In prima linea ecco il trailer de "Lo Hobbit - Un viaggio inatteso", Peter Jackson e il suo incredibile cast stanno lavorando a ritmo serrato alla bilogia-prequel de ISDA, anche se dovremo aspettare ancora un annetto per gustarci questo capolavoro che uscirà nelle sale il 14 dicembre 2012 (voglio dire, se deve finire il mondo da lì a una settimana, almeno si morirà felici!)
   
 
LO HOBBIT: UN VIAGGIO INATTESO   
  
 
 




E dopo il trailer ecco anche il primo poster ufficiale… il giovane bilbo lascerà la sua comoda caverna hobbit per  seguire gandalf in una pericolosa avventura?







Se Batman Begins aveva redefinito per sempre la figura dell’Uomo Pipistrello e The Dark Knight aveva stupito il mondo con l’incredibile Joker di Heath Ledger, nell’estate 2012 la trilogia sarà completa.  The Dark Knight Rises, diretto dal regista in ascesa Christopher Nolan , vedrà Batman scontrarsi con il pompato Bane e la sensuale Catwoman, tentando di bissare il successo del precedente capitolo.. dopo aver visto il trailer, posso dire che le premesse ci sono tutte…  

THE DARK KNIGHT RISES




Come regalo di Natale e per festeggiare il raggiungimento (e sorpasso) delle 30.000 (trentamila!) visualizzazioni del mio blog ecco un altro trailer sicuramente sfizioso, che vede Daniel Radcliffe progonista in un Horror che sembra avere un grosso potenziale.. 



«Alle sei della sera c’è una nuvola nera. Un tremor freddo d’ossa. E’ lei, la strega si è mossa. Qualcuno già dice che la città sia spacciata, ma la casa in palude è ancor più stregata. Nessun sa cosa viene a cercare ma lei continua a tornare. Nel buio si sente un fruscio leggero: eccola, è lei! La-donna-in-nero».  


-KeepDreamin'-

9 novembre 2011

Vorrei parlare...




VORREI PARLARE…


Vorrei parlare di quelle mattine in cui sei sveglio prima del tempo e di quelle notti in cui non riesci a prender sonno.

Vorrei parlare dell’impossibilità di capire cosa pensino realmente le ragazze, di una moneta trovata su una poltrona del cinema e di un braccialetto perso a una fermata del 72.

Vorrei parlare di un vetro levigato che spunta dalla sabbia bianca di una spiaggia di cui non ricordo il nome.

Vorrei parlare di quelle di parole che più le ripeti e più perdono senso.

Vorrei parlare di quelle volte che, mentre sto per uscire, mia madre mi chiede dove stia andando e io le rispondo con un mugugno incomprensibile, affrettandomi a chiudere la porta.

Vorrei parlare di amici che ti deludono e di nemici da rivalutare, di un abbraccio non richiesto ma comunque apprezzato, di un vecchio che parla da solo e preannuncia sventure o di quel tizio che girava vestito da Jack Sparrow – e per giunta, gli somigliava –.

Vorrei parlare di saluti sbagliati che si tramutano in goffe grattate alla testa e di scale sotto cui si passa, beffandosi di antiquati timori, per poi inciampare tre metri più avanti.

Vorrei parlare di quelle volte in cui vorresti poter cambiare un giorno del tuo passato (o anche solo un secondo), di un bambino che ti saluta dalla macchina davanti e ti strappa un sorriso alle sei del mattino.

Vorrei parlare di baci dati a testa in giù, per imitare Spider Man e della profonda tristezza nel perdere l’unico pallone durante una partitella in oratorio.

Vorrei parlare del coniglio di Donnie Darko e delle zebre che mia madre dipinge in salotto.

Vorrei parlare di quel bosco in cui mi sono perso, apposta.

Vorrei parlare di castelli sospesi annotati dietro uno scontrino, dei fantasmi che abitano in cantina e di cani che sanno sorridere.

Vorrei parlare di quei viaggi in cui torni a casa esausto, ma felice.

Le cose di cui vorrei parlare sono tante, forse troppe.

Rimane il fatto che della maggior parte di queste cose non parlerò mai.  

         




       

31 agosto 2011

PREQUEL di HARRY POTTER di J.K. ROWLING in ITALIANO


Ed eccomi di ritorno al mio blog dopo averlo dimenticato per mesi per proporvi una notizia un po’ datata ma che sembra essere rimasta ignota ai più (compreso me).
Nel 2008 l’amata J.K.Rowling ha venduto a un’asta di beneficenza un Prequel di Harry Potter (solo 800 parole non v’illudete) ottenendo ben 25.000 euro. Questo prequel è ambientato tre anni prima della nascita di Harry (quindi nel ’77) e vede come protagonisti James Potter e Sirius Black.

Per chi volesse leggersi il testo in lingua originale: lo trovate QUI.

Per chi volesse subito gustarsi questo bocconcino regalatoci dalla Rowling in ITALIANO:
Eccovi la mia personale traduzione (Sì, ho sempre desiderato di poter tradurre una parte di HP :D )

(Ricordo che io non possiedo alcun diritto su questo testo e sulla sua traduzione)



Il Prequel di Harry Potter
Di J.K. Rowling

La motocicletta che sfrecciava nell’oscurità prese la curva a gomito così velocemente che entrambi i poliziotti nella volante lanciarono un urlo sorpreso. Il Sergente Fisher schiacciò con forza il suo piedone sul freno, immaginando che il passeggero della moto sarebbe finito sotto le sue ruote; tuttavia, la motocicletta curvò senza far cadere nessuno dei suoi passeggeri e, ammiccando con i suoi fanalini rossi, sparì in una stretta via laterale.

“Li abbiamo presi!” urlò eccitato l’Agente Anderson. “ É un vicolo cieco!”

Fisher sterzò al massimo il volante facendo scricchiolare il cambio, raschiò via metà della vernice dalla fiancata dell’auto ma riuscì a entrare nel vicolo per continuare l’inseguimento.
Illuminati dai fari apparvero le loro prede, immobili dopo quasi un quarto d’ora di caccia. I due motociclisti erano intrappolati tra l’imponente muro di mattoni e la macchina della polizia, che puntava verso di loro, ringhiando come un predatore dagli occhi abbaglianti.

Tra il muro del vicolo e la macchina, c’era talmente poco spazio che Fisher e Anderson dovettero faticare non poco per scendere dal veicolo; dovendosi districare come granchi tra gli scogli, i due poliziotti sembravano in grave imbarazzo davanti allo sguardo dei criminali. Fisher strisciò il suo grosso pancione sul muro strappando dei bottoni dalla divisa, per poi sradicare lo specchietto con il suo fondoschiena.

“Scendete dalla moto!” ordinò ai giovanotti sorridenti, che sembravano crogiolarsi con gioa ai lampeggianti blu della volante.
I ragazzi eseguirono l’ordine. Dopo essersi finalmente liberato dallo specchietto rotto, Fisher li squadrò da capo a piedi. Quello che guidava aveva dei lunghi capelli neri, la sua insolente bellezza gli ricordò spiacevolmente quel chitarrista perdigiorno del fidanzato di sua sorella.
Anche l’altro ragazzo aveva i capelli neri, ma i suoi erano corti e spettinati; portava gli occhiali ed esibiva un ampio sorriso. Entrambi indossavano una maglietta con il disegno di un grande uccello d’oro; senza dubbio l’emblema di qualche assordante e stonato gruppo rock.

“Niente casco!” urlò Fisher, spostando il dito tra le due teste scoperte. “Superato il limite di velocità di almeno… Beh, di una quantità considerevole!” (In realtà, la velocità registrata era più alta di quella che Fisher era pronto ad accettare per una normale motocicletta.) “Mancato arresto del mezzo dopo l’ordine della polizia!”

“Ci sarebbe piaciuto fermarci a chiacchierare,” disse il ragazzo con gli occhiali. “Stavamo solo cercando…”
“Non fate i furbi! Voi due siete in un mare di guai!” ringhiò Anderson. “Fuori i nomi!”
“I nomi?” ripeté il centauro con i capelli lunghi. “Uhm, vediamo un po’. C’è Wilberforce… Bathsheba… Scemott…”
“Quest’ultimo è carino perché lo puoi usare sia per i maschietti che per le femminucce,” aggiunse il ragazzo con gli occhiali.
“Oh, ma forse intendevate i NOSTRI nomi?” chiese il primo, mentre Anderson friggeva di rabbia.  “Avreste dovuto specificare! Questo qua è James Potter e io sono Sirius Black!”  
“Fra un istante la situazione diventerà nera per davvero, piccolo sfacciato!”

Tuttavia né James né Sirius lo stavano ascoltando. Erano improvvisamente scattati su come segugi, puntando lo sguardo alle spalle di Fisher e Anderson, oltre il tettuccio della volante, proprio all’imbocco oscuro del vicolo. Poi, con un identico movimento fluido, avevano portato la mano alla tasca di dietro.
Per un istante i poliziotti credettero di vedersi puntare contro delle  pistole scintillanti, ma un secondo dopo realizzarono che i motociclisti avevano tirato fuori nient’altro che…

“Bacchette?” li derise Anderson. “E così siete due burloni, non è così? Bene, siete in arresto con le accuse di…”

Ma Anderson non elencò mai le sue accuse. James e Sirius avevano urlato qualcosa d’incomprensibile e la luce abbagliante dei fari era scomparsa.
I poliziotti si voltarono, poi indietreggiarono sconvolti. Tre uomini stavano volando - sì, proprio VOLANDO – giù per la via su dei manici di scopa – e nello stesso momento, la macchina della polizia si stava impennando sulle ruote posteriori.
Le ginocchia di Fisher cedettero e crollò a terra, Anderson inciampò tra le gambe di Fisher e gli franò addosso; in mezzo a quel trambusto, sentirono gli uomini sulle scope sbattere sulla macchina sollevata per poi cadere a terra con apparente dolcezza, mentre pezzetti di scopa si spargevano a terra.
 La motocicletta tornò a ruggire. Fisher trovò la forza di girarsi verso i due ragazzi con la bocca ancora spalancata.

“Grazie molte!” urlò Sirius per sovrastare il rombo del motore. “Vi dobbiamo un favore!”
“É stato bello conoscervi!” disse James. “E non scordate: Scemott! È unisex!”

La terra fu scossa da un tremito; Fisher e Anderson tirarono fuori le pistole e si voltarono terrorizzati: la loro macchina era appena ricaduta a terra. Il motore della motocicletta tornò a rombare. Prima che i poliziotti potessero credere ai propri occhi, la moto si sollevò in aria: James e Sirius sfrecciarono via nel cielo notturno e il loro fanalino di coda scintillò come un rubino evanescente.
  



Spero che questa "chicca" vi sia piaciuta e che la traduzione sia riuscita scorrevole..

(Lo so che Hermione non centra nulla, ma rimane comunque una gran figliola ;)

                                                                   

-Keep Dreaming-