25 febbraio 2012

Qualche Racconto dalla Holden


Eccovi un paio di racconti brevi scritti per le lezioni di Racconto&Romanzo alla Scuola Holden.. limite massimo 1000 battute!


BLACK POINT


La mattina del 7 aprile, mentre si faceva la barba, Ben notò uno strano puntino nero nell’occhio destro; non ci pensò più, almeno fino a quella sera.
Era sulla metro e la ragazza di fronte a lui si esaminava il viso con uno specchietto. Quasi ingoiò la gomma quando la vide accostare lo specchio al suo occhio.
Passò la notte a rigirarsi nel letto; alle sei si arrese e corse in bagno: ora i puntini erano due.
Accese il PC e chiese aiuto a Dottor Google; più di ventimila risultati tutti risalenti all’ultima settimana, nessuna risposta certa.
I Tg iniziarono a parlarne il 9 aprile, gli esperti presentarono la teoria di una congiuntivite epidemica. L’11 dissero che era diventata una pandemia e che l’OMS se ne stava occupando.
 Ben notò che l’uomo del meteo indossava gli occhiali da sole.
La verità non si seppe fino al 30: un terrorista era riuscito a creare il primo virus trasmissibile via web e pareva non esistere cura. Mentre ascoltava la tv, Ben incominciò a piangere lacrime nere.




LA SINDROME DI LOGOTTI


Un nome per la sua malattia neanche esisteva, tanto che per definirla la chiamarono proprio Sindrome di Logotti.

Paolo Logotti era sempre stato uno scrittore di scarsa fantasia, finché un giorno non cadde dalle scale e sbatté la testa. Quando riprese conoscenza, aveva già in mente una trilogia epica con note a piè pagina comprese.
All’inizio fu come vivere nel sogno di ogni letterato dai tempi della letteratura cuneiforme. Paolo era una fonte inesauribile di idee, immaginava infinite storie che sentiva il bisogno fisiologico di scrivere immediatamente.
Dopo qualche mese di lavoro frenetico, scoprì l’orrore della sua genialità: non poteva più fermarsi, scriveva giorno e notte senza tregua. Riusciva a interrompersi solo per pochi minuti, nei quali doveva fare le cose in apnea, per poi correre a di nuovo sul foglio e tornare a respirare.

Lo trovarono nel suo studio con la testa spaccata a metà. L’aveva sbattuta sulla scrivania fino a uccidersi.
La vicina dichiarò di averlo sentito urlare qualcosa del tipo: “rivoglio il blocco”, ma aveva pensato a qualche fanatismo politico e non aveva indagato oltre.   

 



-KeepDreamin’-